Birra, Rum e Cioccolata. la Campania Non Sta a Guardare...

Birra, Rum e Cioccolata. la Campania Non Sta a Guardare...
02/01/2008: Una serata del genere a Napoli non era stata mai organizzata e forse solo qualche anno fa sarebbe stata impensabile. Se non fosse per la passione e la voglia di fare di Ugo Torre, titolare di Babette, e l'assistenza "tecnica" dell'immancabile Alfio Ferlito esperto conoscitore di birre ed animatore del sito www.beerpassion.it, un riferimento imprescindibile per tutti gli appassionati. Particolare originale della serata la degustazione orizzontale di tre rum, tra i più quotati sul mercato, condotta rigorosamente alla cieca. Non sono un esperto, né conoscitore né degustatore, di distillati eppure la serata è stata coinvolgente ed interessante, oltre che istruttiva, al di là di ogni mia aspettativa. I rum sono stati presentati dai responsabili degli importatori italiani ed accompagnati dai cioccolatini "cru" di "Nudo Napoletano", un marchio emergente ideato e prodotto dal bravo Giovanni Borreca nello spirito della tradizione degli artigiani cioccolatieri del capoluogo partenopeo. I presenti sono stati invitati ad esprimere le proprie preferenze e tentare di individuare il rum versato in ciascun bicchiere (per la cronaca c'ero riuscito ma alla fine ho deciso, sbagliando, di invertire due delle etichette in gara).
Il prologo della serata è stato affidato ad una birra chiara artigianale belga ispirata allo stile abbaziale triple: La Cré Tonnerre della Brasserie di Silly. Alta fermentazione e 7 gradi alcolici per una birra dall'impostazione decisamente dolce non proprio facilissima da abbinare. Una birra dal gusto, sicuramente, non comune. A me, ad esempio, non ha entusiasmato.
La scelta di questa che rappresenta una vera e propria novità nel panorama brassicolo mondiale si spiega, però, con la sua peculiarità produttiva: l'aggiunta di una piccola quantità di rum cubano prima della seconda fermentazione. Il finale dolciastro è, infatti, caratterizzato da una chiusura asciugante e sapida tipica da distillato. La birra è stata abbinata ad un veloce e sostanzioso spuntino (un crostone con prosciutto crudo di Parma, mozzarella di bufala dop e melanzane sott'olio) per potersi preparare alla degustazione dei rum. Si tratta di tutti prodotti blended per i quali, solitamente, l'indicazione in etichetta si riferisce al numero di anni minimo per il quale il rum più giovane è stato invecchiato (ad eccezione del Centenario di Zacapa).

Appleton Estate 21 Anni (Jamaica)
Una miscela dei più rari e selezionati rum prodotti da Appleton. Le basi che compongono questo "Ron" sono scelte tra le migliori riserve aziendali invecchiate per un minimo di 21 anni. Il colore è scuro anche se meno carico rispetto agli altri due campioni. Soffre all'inizio un eccessivo vigore alcolico quasi violento per pungenza ed intensità. Bisogna aspettarlo a lungo nel bicchiere affinché plachi il suo ardore. In ogni caso si esprime su un registro non particolarmente ampio, direi relativamente semplice rispetto al lungo periodo di invecchiamento cui fa riferimento. Tabacco, cuoio e spezie. Un impatto immediato e diretto che farà felici gli amanti di uno stile asciutto e senza fronzoli, meno chi cerca la complessità a tutti i costi.

Zacapa Centenario Etiqueta Negra 23 anni (Guatemala)
Ron Zacapa Centenario è un rum ottenuto da una speciale miscela di rum "anejos" (vecchi) realizzata attraverso il metodo Solera. E' previsto l'impiego di tre diversi tipi di legni per l'affinamento (Bourbon americano, Jerez, Malaga) ed è un rum dolce. Il colore è più scuro rispetto agli altri due campioni in degustazione. Il naso è decisamente più esuberante con note di uva passa, castagna, miele ed uno stravagante sentore d'ananas che mi è parso capire derivi dall'impiego dei lieviti di questo frutto nella fermentazione. Una suggestione che lo rende immediatamente riconoscibile anche per un naso neofita. Può contare su un vasto numero di estimatori (è considerato, come gli altri due, tra i migliori rum del mondo) ed è sicuramente un prodotto da assaggiare per la sua originalità e complessità. Io, personalmente, preferisco aromi più austeri e sensazioni più secche anche se, talvolta, meno accattivanti.

El Dorado Demerara Special Reserve 21 Anni (Guyana britannica)
La Guyana è uno degli ultimi paesi ancora ricoperto quasi integralmente dalla foresta vergine amazzonica. È attraversata dal rio Demerara, sulle cui rive viene coltivata l’omonima varietà di canna da zucchero che è considerata tra le migliori del mondo. La Demerara Distillers, fondata nel 1770, è l'unica produttrice di rum Demerara. Direi, dal punto di vista della degustazione, che questo rum ben si inserisce tra i primi due. Non è essenziale come l'Appleton né estroverso come il Centenario. L'inizio mi ha lasciato perplesso. Non appena versato nel bicchiere insisteva su note smaltate ed ho dovuto ossigenare ripetutamente il bicchiere per metterne meglio a fuoco il profilo. Si apre col trascorrere dei minuti su note di frutta secca e scorza d'agrumi. Sono rimasto, a dir il vero, un po' deluso e ritengo che la migliore espressione di questa gloriosa casa rimanga la versione 12 anni, assaggiata qualche anno fa e di cui serbo ancora un ricordo piacevolissimo e indelebile.

Fabio Cimmino

fonte: http://www.lavinium.com/italiano_2008/cimmino_birra_rum_cioccolata.shtml